Riforma? No, rivoluzione!

Pubblicato il da Marinella

lavoro-copia-1.jpgIl sistema scolastico in Italia non funziona più da molto tempo ormai e non permette di arrivare preparati all'università e al mondo del lavoro. In un futuro sempre più incerto per i giovani d'oggi, è importante avere una guida che aiuti a capire davvero qual è la strada del nostro futuro.

Il sistema scolastico italiano, a differenza di molti altri sistemi scolastici europei, permette di arrivare alla scelta della carriera universitaria alla maggiore età, considerati i 19 anni il periodo adatto a fare scelte di vita. Ma è davvero così oggi? In una società che richiede lavoro altamente qualificato a un'età che non superi i 27 anni, diventa difficile, anche solo fare due conti.

Un giovane diplomato all'età media di 19 anni, conseguendo una laurea triennale e una laurea specialistica, arriva alla fine della sua preparazione all'età di 24 anni. Ma ormai la laurea non basta più. Al via quindi master con relativi stage in aziende che coprono un periodo che varia dai 12 ai 24 mesi. Così si arriva alla veneranda età di 26 anni. Ed ecco che un qualsiasi giovane, magari anche brillante e in gamba, è pronto ad affrontare il mondo del lavoro. Ed ecco che accade quella che ormai è la routine: " Non posso assumere un neolaureato. Occorrono anni di esperienza dopo la laurea, il tutto possibilmente entro i 27 anni."

I conti non tornano. E i ragazzi si sentono spaesati e costretti spesso, oggi, a lasciare l'Italia per poter trovare una via d'uscita che li conduca al futuro che meritano di avere. È' necessario davvero che qualcosa cambi, soprattutto per tutelare tanti giovani talenti che l'economia italiana rischia di farsi sfuggire. Bisogna ripartire dalle basi, dalle scelte scolastiche e universitarie e bisogna dare a tutti gli studenti, come ormai accade in altri Paesi Europei, la possibilità di formarsi tecnicamente in un ambito già a partire dal periodo universitario.

Prendiamo spunto, per una volta da chi, brillantemente, riesce a formare una nuova generazione preparata e poco stressata, a differenza della nostra. Mostriamo a tutti che l'Italia, oltre ad essere un bel paese, è pieno di giovani talentuosi e con grande voglia di esprimersi.

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